Con Le Cicogne di Chernobyl, il cinema sociale italiano si conferma capace di toccare corde profonde, e il nome di Karim Galici si affaccia con decisione tra le voci più autentiche del nostro panorama documentaristico.>>
<<Molta emozione ieri al Greenwich per la premiere di Fiori sottopelle, un’opera che racconta con sobrietà il percorso doloroso di tre donne – tre sarde – sotto cura chemioterapica. Ognuna di loro ha il suo mare e i suoi luoghi per la battaglia: una sardità che attraversa l’Isola: Bosa, Orosei e Sant’Antioco. Non un dettaglio, il fattore identitario: qui sembrano esserci, davvero, una geografia e una storia che tipizzano il coraggio. Un’assonanza troppo familiare nella parlata; una somiglianza, nei volti, più profonda del gonfiore causato dai farmaci. La luminosità dello sguardo è la stessa.
Certo, la sofferenza per la malattia è universale, ma la regia di Galici – nei voli, nei venti che sospingono foglie morte e fiori – suggerisce che in questo soffrire ci sia un destino di mare tutt’intorno, di orizzonti infiniti, di prospettiva insulare sempre al di là della linea.>>
<<Vite di donne straordinarie che, di fronte alle sfide più dure, come può essere affrontare un tumore, trovano il coraggio di rifiorire. Ne parla il film documentario “Fiori sottopelle”, scritto e diretto dal regista Karim Galici, che verrà proiettato in prima assoluta nazionale domani, venerdì 20 dicembre, alle 20.30 al cinema Greenwich d’Essai di Cagliari. Il docu-film si concentra sulla problematica della perdita dei capelli per le donne che fanno delle cure oncologiche ma parla anche del progetto “Inachis” portato avanti dall’associazione sarda Paravé e che mira a sensibilizzare le persone alla donazione dei capelli che saranno venduti e consentiranno di finanziare l’acquisto di parrucche oncologiche certificate. «Il documentario di Karim Galici è tratto da questo nostro progetto», dicono Ramona Perra, Paola Piroddi e Mariangela Cogoni, rispettivamente presidente, direttrice scientifica e coordinatrice sanitaria specialistica dell’associazione.
Ambientato in diversi contesti della Sardegna, il docu-film racconta la vita di alcune donne che, affrontando la malattia oncologica, perdono i capelli a causa delle terapie ma, nonostante le avversità, trovano la forza di sorridere e di combattere, supportate da una rete di persone che credono nella bellezza della solidarietà umana. “Fiori sottopelle” non è solo un viaggio nella malattia, ma soprattutto un omaggio a questa solidarietà. «Il documentario dimostrerà come la generosità possa fare la differenza nella vita delle persone colpite dal cancro, anche in aspetti che la maggior parte della gente non potrebbe mai immaginare», concludono Perra, Piroddi e Cogoni.>>
<<Un intenso racconto che intreccia fragilità e determinazione, amore e resilienza, sullo sfondo di una battaglia condivisa contro la malattia oncologica.
La prima nazionale a Cagliari
“Fiori sottopelle“, il nuovo film scritto e diretto da Karim Galici, debutterà in prima nazionale venerdì 20 dicembre alle ore 20:30 al Cinema Greenwich d’Essai di Cagliari. Prodotto dall’associazione culturale Oltresardegna con il sostegno della Regione Sardegna, il film si inserisce nel filone del cinema del reale, da anni al centro della ricerca creativa di Galici.
Un racconto di coraggio e resilienza
Il film segue le storie di tre donne che affrontano il percorso della malattia oncologica, esplorando la complessità del quotidiano intrecciata con un ricco universo emotivo. Karim Galici racconta: «Quando mi è stato proposto di raccontare un progetto che donava parrucche alle donne sottoposte a cure oncologiche, ho subito pensato di andare oltre la malattia. Ho voluto scoprire le loro vite, il loro spirito guerriero, e il risultato è stato un viaggio nelle emozioni più profonde, condiviso con loro».
Le protagoniste del film, nonostante la fragilità fisica e psicologica, mostrano una straordinaria determinazione nel celebrare la vita. Supportate da una rete di affetti che include familiari, amici, medici e volontari, le tre donne trovano nella solidarietà una nuova forza per affrontare la propria battaglia.>>
<<Un progetto che unisce cinema e solidarietà per raccontare la forza delle donne e delle loro famiglie.
Il Regista Karim Galici è il protagonista di questa intervista dedicata al suo ultimo lavoro, il docufilm “Fiori Sottopelle“, in concomitanza con l’uscita della sua prima nazionale, che si terrà questa sera al Cinema Greenwich d’Essai di Cagliari, con una prima proiezione alle 20:30 e una seconda alle 22:00, quest’ultima aggiunta di recente vista l’enorme richiesta.>>
“E’ una grande operazione culturale quella messa in piedi dal regista Karim Galici e dalla sua compagnia Impatto Teatro con questo “Cosa rimane?”, mossa di restituzione di un luogo chiuso e vietato per troppo tempo alla cittadinanza e che adesso torna ad essere aperto, per conoscere la storia di questa città nella città.”
“Viaggio tra popoli e culture con “In a Mosaic World”. Tra le vie del quartiere della Marina a Cagliari si dipanano i percorsi alla scoperta di quattro continenti, Europa, Africa, Asia a America con lo spettacolo ideato e diretto dal regista Karim Galici … Itinerari reali e simbolici si intrecciano in un’opera originale itinerante e multimediale”
“La colorata carovana di migranti sciama per le vie della Marina: ed è subito dialogo
(…)
un viaggio simbolico in cui gli spettatori, dopo aver attraversato metaforicamente uno dei continenti, «si incontrano ed entrano nella visione di un mondo ideale”
Carlo Argiolas, L’Unione Sarda (26 settembre 2018)
“un teatro capace di coinvolgere i cinque sensi – la vista e l’udito, ma anche il tatto, l’olfatto e il gusto – e risvegliare la memoria emotiva in una dimensione fortemente esperienziale.”
“oltre 100 ragazzi provenienti da tutto il mondo per provare a guardare “gli altri” e a guardarsi attraverso occhi diversi, in un mondo multicolore da comporre come un’opera d’arte.”
“Integrazione? Una festa. … venti ragazzi presenti nelle strutture d’accoglienza della provincia hanno dato vita ad una giornata davvero speciale. L’integrazione non è una chimera, chi viene da lontano può veramente arricchire le comunità ospitanti con questo messaggio.”
VITA NELLA CITTA’ – CAGLIARI APERTA AL MONDO (2017)
“...si intrecciano storie e percorsi, idee e intenzioni … mettendo in campo differenti forme artistiche” (…) “I percorsi oscillano tra realtà e finzione. C’è un antiquario, per esempio che racconterà il quartiere. In altri casi, storie vere saranno invece raccontate da attori. Allo stesso tempo, al pubblico appariranno delle figure fantastiche”
Carlo Argiolas, L’Unione Sarda (28 luglio 2017)
“Una pièce affascinante, una performance/ installazione site specific pensata per abitare e far riscoprire, in un’inedita veste, luoghi significati o dimenticati di Cagliari” Anna Brotzu, Rumor(s)cena(7 agosto 2017)
“Quando il cibo abbatte le barriere. Il progetto che racconta la città ai migranti attraverso la cucina … con occhi bendati per scoprire sapori e storie nuove … L’obiettivo è raccontare la città a tutti coloro che la abitano, farli sentire partecipi, qualunque sia la nazionalità di provenienza. La parola chiave è inclusione. … un teatro che non si guarda da una platea, ma che attori, abitanti dello spazio, e spettatori-viaggiatori condividono”
Veronica Nedrini, L’Unione Sarda (20 giugno 2017)
Di seguito alcuni dei 16 articoli usciti online: www.rumorscena.com (30/04/2017)
INVISIBLE SPACE – VIAGGIO NELLE CITTA’ INVISIBILI (2016)
“Uno spettacolo multidisciplinare, articolato, itinerante, zeppo di emozioni e riferimenti. Una tessitura di linguaggi e descrizioni, stati d’animo e corpi in movimento”
Carlo Argiolas, L’Unione Sarda (settembre 2016)
“Uno spettacolo di grande suggestione messo in scena da Karim Galici e da un gruppo di bravissimi artisti. Il luogo è uno spazio buio, emozionante, pieno di alberi a tratti visibili, dove tutto è possibile”
Maria Paola Masala, L’Unione Sarda
“Bello, spiazzante, poetico”
L’Unione Sarda
“Un evento unico. Vivere “ Invisible Space” è un continuo lasciarsi sorprendere da apparizioni fantasmagoriche, capaci di suscitare a momenti la sensazione di qualcosa di perturbante. Karim Galici ha saputo creare con la sua immaginazione un viaggio dentro e fuori le proprie esistenze”
IL MUSEO DANZANTE – LA INES DI BOCCIONI RACCONTA LA COLLEZIONE INGRAO (2016)
“Visioni d’artista con cui la creatura palpitante di vita, pur nella sua dimensione sospesa tra realtà e sogno, sembra dialogare, offrendo preziosi dettagli, spunti, aneddoti e ricordi. Un percorso emozionale in cui l’esposizione si trasfigura in racconto e le figure sembrano varcare i confini della cornice, ritornare nel flusso del tempo…”